venerdì 4 ottobre 2013

Ingiusto

L’estate è passata e stanno arrivando i giorni più corti e freddi. Per molti sarà l’ora per tornare a lavorare duramente per recuperare il tempo perso sotto l’ombrellone in spiaggia oppure sui sentieri e sulle cime delle montagne. Mica tanto perso, noterà più che giustamente qualcuno. In effetti si lavora per potersi permettere di divertirsi e non lavorare; un po’ contradditorio come concetto e come la nostra vita. Io ho fatto due vacanze da due settimane separate: un viaggio esotico ed un riposo al mare. Ma ho lavorato anche per il resto del periodo estivo, cercando comunque di diminuire l’intensità e l’impegno; gli accumulatori devono essere ogni tanto riempiti, se no, non si va da nessuna parte.

Tornando dal mare nell’ultima metà di agosto, che ho trascorso senza computer accanto, ho trovato una brutta sorpresa: due domini da dove prendevo tantissimi collegamenti sono stati chiusi, o meglio dire non rinnovati dal parte dei proprietari. Una centinaia di link in meno che bisognerebbe recuperare non è una notizia allegra, ma succede abbastanza spesso. Come nella vita reale, nemmeno su Internet si possono trovare i punti fissi e sicuri. Calma e pazienza, poteva andare anche peggio. Esaminate le mie posizioni nei motori di ricerca non ho trovato tante novità; ho una montagna delle pagine penalizzate e in questa occasione vi voglio parlare di questo, cioè almeno in questo modo entrare in polemica con Google.

Secondo il mio punto di vista, comunamente accettato anche dagli altri, il webmaster ha la piena responsabilità per quanto riguarda il suo sito, il contenuto dello stesso e i collegamenti esterni presenti su di esso. Se qualcosa di questo non è a posto secondo i parametri impostati e considerati è più che giusto che Google applichi le penalità e così diminuisce l’esposizione del sito nella SERP. Questo è un chiaro segnale al webmaster che deve lavorare onestamente e per la beneficenza, almeno indiretta (quella personale non la possiamo negare), della comunità informatica.

Da tempo ci sono delle voci che Google sanziona anche per gli link esterni non buoni, quelli che linkano il sito che stiamo considerando. Non volevo sentire queste chiacchiere (per me erano questo) in quanto non ritenevo possibile che una società di questo livello mondiale possa fare una mossa di genere, profondamente ingiusta. Ma visto che le cose andavano veramente storte ho deciso di scegliere 2 siti mal posizionati, dove non potevo perdere niente, e eliminare quelli che consideravo i collegamenti cattivi. Sembrerebbe che la cosa sta in piedi, cioè i miei piazzamenti sono migliorati qualche settimana dopo l’azione intrapresa. E’ quasi una conferma (potrebbe essere anche qualche altra ragione per questo miglioramento che ho ottenuto) che il signor G. penalizza i link malvagi. Qui si potrebbe aprire un’ampia discussione sulla definizione degli stessi, ma lasciamo perdere.

Per avere una prova definitiva adesso dovrei fare quello per cui considero questa pratica ingiusta ed inaccettabile: linkare con questi brutti collegamenti qualche sito ben posizionato e vedere se va giù nella classifica. Anche si sono molto ostile a questa pratica, penso che prima o poi mi verrà voglia di provare. Ma non sarebbe più giusto semplicemente non considerare i link brutti, anziché penalizzare i siti per questo aprendo in questo modo un largo fronte di guerra tra i webmaster dove a volte conviene di più cercare di fregare gli altri che lavorare per migliorare se stessi?

mercoledì 10 aprile 2013

Delusioni continuano

Grazie alle mie attività su Internet, più quelle pregresse che attuali, non sento molto questa crisi economica che dilaga nell’Europa e nel mondo. Mi sono procurato un appartamento tutto mio, la macchina è vecchia ma serve bene ed un gruzzolo è a parte. Recentemente gli introiti sono diminuiti, ma gocciola ancora un po’ grazie al lavoro che ho svolto negli anni passati. Non sono per niente scontento e le problematiche recenti che incontrano i miei siti le prendo con filosofia. Continuo a lavorare, anche perché questo mi fa piacere (mi ritengo fortunato per questo), senza pensare troppo allo scopo finale di tutto ciò, cioè i soldi.

Una delle mie attività che continua senza interruzione e la ricerca dei backlink nuovi, dai domini non usati fino ad ora. Due giorni fa ho trovato un’ottima messo di guadagnare un centinai di collegamenti con un certo valore, cioè con il pagerank che vale qualcosina. Continuo ad avere l’idea fissa che i backlink insieme con il pagerank ritorneranno prima o poi ad avere un’importanza maggiore rispetto ad oggi; in effetti mi sembra l’unico modo veramente sostenibile per distinguere i siti tra di loro. Gli accorgimenti che sta mettendo in pista Google da un annetto mi sembrano poco incisivi e non migliorano i risultati della ricerca.

L’ultimo di quelli che ho saputo recentemente sono le penalità che si infliggono ai siti che nella parte superiore dello schermo hanno dei banner pubblicitari. Da alcuni mie studi risulterebbe che a volte applica le sanzioni anche dove si trova un’immagine di testa un po’ più imponente. La scusa per fare questo sono le presumibili lamentele della clientela alla quale non piace dover scorrere lo schermo per arrivare al argomento che interessa. Ma il fatto è che a volte dove non devi trascinare giù la barra di scorrimento non c’è la sostanza desiderato, e al contrario, dove devi fare questo piccolo sforzo fisico, trovi quello che è del tuo interesse. Si stanno confondendo, mi pare, certe cose come la comodità di navigazione e la sostanza espressa.

Non riuscendo ad arrivare ai visitatori provenienti dai motori di ricerca, i migliori, cerco di farli venire dalle altre sorgenti. Una è quella dei miei siti che non promuovono gli sponsor e non hanno alcun tipo di pubblicità economica, ma un po’ di visitatori c’è l’hanno ed anche qualche piazzamento decente nel SERP. E’ chiarissimo che sono propensi anche cento volte di meno ad acquistare qualche servizio che non stanno cercando e che può essere ritenuto del tutto occasionale come offerta, ma comunque possono far guadagnare qualcosa: un mattone sopra un altro e ci si arriva alla casa.

L’altro modo che utilizzo è cercare di risultare più verso alto nelle varie top liste delle quali mi servo. Mando qualche click manualmente, usando a volte anche i proxy. Un’operazione un po’ discutibile e non del tutto ortodossa, ma nessuno di noi è proprio un fiorellino. Tutto in attesa che quel signore finalmente decida che i miei siti sono buoni abbastanza per essere presentati in prima pagina ai ricercatori delle rete e permettermi di tenere relativamente alto il tenore della mia vita.