giovedì 9 ottobre 2014

Verificare i fatti

In rete si trova un'abbondanza delle informazioni, un po' su tutto ed in particolare su quello che serve ai webmaster; la cosa più importante come far salire il proprio sito in classifica locale o mondiale. Ma molte indicazioni legate a questo campo sono non verificate, di dubbio valore. Spesso a qualcuno viene idea di interpretare certi fatti in modo suo e visto che quello può essere molto bravo a spiegare il proprio pensiero, l'ipotesi diventa una verità, anche se in effetti non lo è. La miglior cosa è eseguire le verifiche da soli, ove possibile, e basarsi sul proprio lavoro. E così mi sono dato da fare per trovare dei riscontri che riguardano la questione dei collegamenti "cattivi".

Un mio sito dedicato al mercato del gioco d'azzardo, indirizzato verso un certo paese, relativamente piccolo, da anni era il padrone indiscusso nel SERP: il primo posto per quasi tutte le parole chiavi significanti. Questo grazie anche al fatto che l'area in questione non era molto interessante e non portava guadagni elevati, cioè la concorrenza quasi inesistente. Ma viste le problematiche legate alla legislatura dei molti singoli paesi che hanno regolamentato il mercato, gli introiti ultimamente scendevano notevolmente e così anche quegli stati più piccoli cominciavano ad essere interessanti, sia ai gestori, che ai webmaster. Il primo segno ho avuto nel luglio del 2013; sono sceso al secondo posto. La caduta è continuata nel tempo e sono arrivato verso il fondo della prima pagina. I giocatori che sono entrati in partita sono molto più potenti di me e per questo dovevo tirare fuori un poco di creatività.

Ho individuato uno dei siti che si trovava davanti a me e ho deciso di metterli un po' di link supposti indesiderati, cioè provenienti dai siti che si rivolgono agli adulti, prevalentemente maschi; spero di essermi spiegato. All'inizio 6 collegamenti, 12 e alla fine 24, cioè tutti quelli che erano a mia disposizione e che potevo sfruttare. Sono rimasto molto sorpreso con l'effetto provocato: la mia meta, già dopo i primi 6 link è salita dal terzo al primo posto. Pensavo: forse occorre raggiungere una certa percentuale dei collegamenti cattivi. Anche quelli di Google hanno un po' di cuore e mica ti penalizzano per uno o due cose brutte. Per questo che ho continuato ad aggiungere i link, ma il risultato non era cambiato.

Visto che oggi in pratica non ci sono i mezzi che indicano quanti back link possiede un sito, ho provato con uno più basso in classifica. Si è ripetuta la stessa cosa: la mia vittima è salita al secondo posto. Ma come è possibile? E se forse i siti di questo tipo, cioè per adulti, sono messi nello stesso cestino con quelli che si occupano di giochi d'azzardo e in effetti linkati tra di loro vanno bene? Dovevo provare con un'altra categoria e ho scelto quella dei servizi finanziari. Riutilizzati i collegamenti precedentemente impiegati e l'esito si è visto velocemente: il perseguitato è semplicemente scomparso dalle pagine del più usato motore di ricerca. Perciò il concetto dei bad links è valido, ma occorre considerare l'appartenenza dei siti che si linkano per capire se questo andrà considerato.

Qualcuno avrà già fatto l'ipotesi che alla fine ho usato i 24 collegamenti per il mio sito e che sono attualmente al piedistallo. Sbagliato! Mi è passata quest'idea in test decine di volte, ma non avevo coraggio di provare. E se ho trascurato qualche parametro che quelli con cui ho provato avevano ed io no? Può darsi che il ragionamento sulla percentuale dei collegamenti non buoni è corretta e quelli che cercavo di fregare hanno molti link in più rispetto al mio tesoro. Tante domande, poche risposte ed una certezza: il mio sito porta ancora qualche soldino anche in quella posizione non piacevole. Sbagliare porterebbe via quel piccolo profitto, uno degli ultimi rimasti dopo gli anni di gloria. La paura, niente altro.

sabato 5 aprile 2014

Webmaster

La calma piatta per quanto riguarda le novità relative al mio lavoro di webmaster. Pertanto vi racconto una storiella, strettamente in tema di questo blog. Eccola qui!

Un webmaster di successo, diventato molto ricco negli anni di duro lavoro, ha deciso di prendersi un anno sabatico e fare il giro del mondo su uno yacht di lusso preso in noleggio per questa occasione. Ovviamente gli affari, tutti i sui siti con gli sponsor che gli pagavano profumatamente per avere il traffico che lui riusciva a generare, non si potevano lasciare senza sorveglianza e pertanto si è portato con se anche i computer e per le zone isolate in mezzo oceano, dove non poteva collegarsi ad Internet, si è procurato anche un telefono satellitare di ultima generazione che garantiva la connessione in una qualsiasi parte del mondo. Costava tanto, sia il telefono che la connessione, ma i soldi per lui non erano un problema.

Partito dalla costa occidentale degli Stati Uniti verso ovest, dopo due mesi di viaggio lento, molto piacevole e rilassante, il suo umore è diventato euforico quando ha visto che il posizionamento dei suoi siti sui principali motori di ricerca è migliorato grazie alle sue ultime azioni svolte proprio da qui. Sentiva una nuova energia spirituale e la sua creatività diventava ancora più notevole. Si trovava nel mezzo dell'Oceano Pacifico quando è arrivata una tempesta tropicale che ha ribaltato il suo natante. Quando ha capito che lo yacht non riuscirà a resistere all'uragano, si è messo velocemente addosso il giubbotto di salvataggio, di quelli autogonfiabili, ed era l'ultima azione della quale si ricordava quando si è svegliato su una spiaggia di sabbia bianca, lavata dalle lunghe onde del mare. Non ci ha messo molto per scoprire che si trovava su un'isola sperduta nell'oceano.

Ha vissuto sull'isola lottando contro la fame, il clima, di notte freddo e di giorno caldissimo, ma sempre con la speranza che qualcuno finalmente riuscirà a scoprirlo e salvarlo. Dopo sei mesi la speranza diventava sempre più debole, la disperazione spesso prendeva il sopravvento e lui aveva capito che quello stato di cose si sarebbe prolungato ancora per molto tempo. Così ha deciso di costruire una capanna dove avrebbe vissuto a tempo indeterminato, garantendosi un minimo di protezione contro gli eventi metereologici. Una mattina, svegliatosi nella sua umilissima dimora, ha trovato davanti a se una bellissima donna, bionda ed abbronzatissima.

La donna gli ha spiegato che anche lei era una naufraga e che viveva dall'altra parte dell'isola. Ci hanno messo 2 ore per raggiungere la capanna che lei aveva costruito. Ma che capanna! Non fatta dai rami e dalle foglie di palma come la sua, ma costruita con i profili metallici e rivestita con panelli di plastica. E dentro c'era di tutto: un frigo, una cucina a gas, un tavolo con le sedie e tutti gli attrezzi di cucina. Nella camera da letto c'era un vero letto con il materasso, un armadio e dietro la baracca c'era anche un generatore diesel che produceva l'energia elettrica. Le ha spiegato che è riuscita a recuperare tutte queste cose dalla nave sulla quale si trovava e che era affondata quasi due anni prima.

Lui, meravigliato di questo miracolo improvviso, si è lavato (si c'era anche l'acqua a sufficienza per farsi una doccia), ha mangiato il cibo dalla ricca scorta della donna e si è fatto una dormitina sull'amaca sotto la palma. Quando si è svegliato, la donna stava davanti a lui, completamente svestita e gli disse:
- Adesso avrai quello che sognavi nei sei mesi passati da solo su quest'isola.
Lui, tutto eccitato:
- Ma dai – non ci credo! Hai anche una connessione a Internet?